giovedì 7 gennaio 2010

LA CONSULTA INCONTRA IL LICEO

La consulta giovanile giorno 15/12/09 ha incontrato il liceo di Corleone, nello specifico la 3 e la 5 liceo scientifico e la 3 del liceo classico,per dibattere con loro sulla “religiosità dei mafiosi”.
Invitati in occasione della settimana della cultura abbiamo deciso di proporre tale argomento spinti dal desiderio di rispolverare un tema ahimè sempre attuale, proponendo però un aspetto nuovo, sebbene paradossale, emerso con gli ultimi arresti.
Partiti dalla considerazione che, purtroppo, quando si è troppo soggetti alla trattazione di un argomento si rischia quasi di esserne anestetizzati .Tale assunto può essere verificato quotidianamente accendendo la tv, dove alcuni talk show ma soprattutto i tg non fanno altro che parlarci di episodi di violenza e guerriglie sparse per il mondo. Per cui a noi telespettatori non resta che far carico giorno dopo giorno di tutte queste brutte notizie che vuoi per i ritmi serrati di ognuno, vuoi per il logorio e la gravità di tali notizie vengono accantonati in un angolo della nostra testa, passando sempre meno per le nostre coscienze. E allora ci è venuto spontaneo chiederci...non è che anni di educazione alla legalità, bellissime giornate dedicate alla commemorazione dei due capisaldi della libertà e della giustizia quali Falcone e Borsellino, convegni e dibattiti organizzati da validi sostenitori dell’antimafia ci hanno resi non più critici sul problema mafia? O peggio ancora ci siamo convinti di sapere tutto ciò che c’è da sapere a riguardo perché tanto è ormai un fenomeno in estinzione?e prendendo spunto dagli ultimi eventi proposti dall’attualità...ossia l’emendamento della finanziaria che riguarda la vendita dei beni sequestrati ai mafiosi.. si possono accettare senza battere ciglio provvedimenti che in qualche modo non coincidono con gli enormi passi avanti compiuti non solo dalla magistratura e forze dell’ordine ma anche dagli stessi cittadini?
Per condurre il dibattito ci siamo avvalsi del libro ”IL DIO DEI MAFIOSI “ di Agusto Cavadi ,consigliatoci dal prof. Governali ed esposto da Mario Alfieri, membro della consulta e organizzatore dell’evento. Nell’ analizzare i vari punti abbiamo avuto la preziosa collaborazione di Fra Pio del convento di Corleone. Con lui abbiamo analizzato il dogma della fede inteso dai mafiosi, prendendo alcune citazioni bibliografiche come quella di Luciano Liggio riportate nel libro,inoltre ci ha raccontato alcune esperienze da lui vissute quando si è trovato a contatto con alcuni camorristi nel carcere di Napoli. Facendo un excursus sull’etimologia della parola e sull’ evoluzione del fenomeno mafioso ci siamo resi conto come questa fede distorta insieme ad un retaggio di presunzione fondata sulla certezza di assolvere i compiti di uno stato che non funziona , spingono i mafiosi a sentirsi nel giusto. Con la consapevolezza di non saperne abbastanza ma analizzando non solo le figure mafiose estrapolate dalla letteratura, ma in generale anche alcune figure criminali appartenenti e non a organizzazioni, si evince come il credersi nel giusto sia il motore propulsore anche dei più efferati delitti.
Noi ragazzi della consulta ringraziamo la preziosa collaborazione di Fra Pio, la preside e i docenti e non per ultima l’interessata platea liceale, lasciata con il vivo augurio di una sempre accesa capacità critica per tutto ciò che nella loro vita incontreranno.

Angela Listì
Rappresentante universitaria