lunedì 21 dicembre 2009

CARA CONSULTA, BUON ANNO ZERO!

Ho sempre adorato cominciare ed arricchire ciò che scrivo con belle citazioni. Mi riferisco spesso a letterati, filosofi, fisici, matematici, sociologi, politici , politologi e chi più ne ha più ne metta. Ma questa volta proverò a prendere spunto per questo breve articolo, da una delle più emozionanti frasi, anzi aforismi, che io abbia mai letto: « LE MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA COMUNICAZIONE IN OGGETTO COSTITUISCONO UNA DELEGITTIMAZIONE DEL RUOLO DELLA CONSULTA ». « Una dichiarazione dai toni forti »!Eppure sono stato come al solito sfortunato, proprio quando è venuta fuori a seguito di una riunione infrasettimanale della Consulta, un’ affermazione così romanticamente burocratica, io ero assente! Che sfortuna.Eh si, contrariamente ad altri infatti, per me la fiscalità ha sempre avuto un non so che di infantile, soprattutto quella eccessiva, espressamente ricercata, quella che ci fa tutti un po’ più seri, che ci veste in giacca e cravatta. Mi sa di gioco tra ragazzetti, come quando si mimano goffamente i gesti del dottore, della parrucchiera, del vigile urbano, o più in generale si imitano “i grandi”.Se Carlo Dossi fosse vissuto un po’ più a lungo, e avesse assistito ad una delle ultime riunioni della Consulta Giovanile del Comune di Corleone, probabilmente avrebbe ancor più accentuato la sua celeberrima frase sulla burocrazia come qualcosa capace di “ condurre gli affari dello Stato nella peggior maniera e nel più lungo tempo possibile.”La ricercata e pungente metafora tra Claretta e donna Rachele poi, in uno degli ultimi articoli di Dialogos, firmati dagli amici Walter e Vittorio, mi ha ricordato uno dei sublimi esempi “dipietristi” che ascoltiamo il giovedì sera su Rai Due in prima serata. Roba per grandi e piccini insomma.Suggerisco la formazione di una nuova bella lista alle prossime elezioni comunali: la Consulta dei Valori!Ma adesso basta, non vorrei anch’io sfociare in un clima di parlamentare emulazione. D’altronde non ci sarebbe competizione, questo articolo infatti, non verrà pubblicato su un rispettoso giornale locale, ma in un ancora poco conosciuto spazio web, dedicato ad un organo comunale che a detta di alcuni, ha raccolto solamente indifferenza, in un’atmosfera quasi pre-dittatoriale di «vittoria mutilata»”.Ironia a parte, speriamo veramente che questo clima di esuberante critica finisca. Lo spero soprattutto per l’incolumità dell’emozionato presidente Gennaro, non vorrei infatti che a fine di una qualche riunione della Consulta, il riccioluto Presidente si beccasse in faccia una statuetta che rappresenti la nostra caratteristica Torre dei Saraceni. Che non sia mai! E chi lo terrebbe poi il consultorio corrispondente dal nord Fabio Lo Cascio? Il Fini della situazione insomma. ( E se ci vedeste in un riunione, potreste notare oltre che un Berlusconi e un Fini, anche un di Pietro, un Casini, un D’Alema, un La Russa, un Bersani e soprattutto ultimamente molti Santoro e Travaglio).Ma per fortuna non siamo a questi livelli, i ragazzi della Consulta non percepiscono nulla, non usufruiscono di nessun bene istituzionale, di nessuna immunità o guadagno, si riuniscono e lavorano per il solo bene dei giovani corleonesi, prendono complimenti e dure critiche, eppure mai si montano la testa e mai abbandonano.Anzi, citando Otto von Bismarck, accettano « con gratitudine la più aspra critica…». Certo, poi il vecchio zio Otto von continuava dicendo: «… se soltanto (la critica) rimane imparziale.» Ma questo è un altro paio di maniche, meglio tralasciare e non perderci nei dettagli. Rischieremmo anche noi di sfociare in una, sicuramente non benevola, puntigliosità.Questo articolo non vuole essere semplicemente una contro-critica. E’ anche questo. Inutile nascondersi dietro il dito (più volte è il medio) della moralità giornalistica. Vuole altresì, stimolare alcuni dei miei “onorevoli colleghi” a non abbandonarsi solamente ad una critica ostruzionista, ma al contrario costruttiva, tesa quindi al miglioramento comune. E’ un invito a non lasciarsi cullare da falsi moralismi e idee politicizzate. E a dirlo è proprio uno dei rappresentanti dei partiti politici all’interno di quest’organo consultivo. Una proposta che vuol far passare dalle parole nei verbali ai fatti concreti, a quella cultura nella quale tutti dovremmo riconoscerci, non degli Ideali fini a se stessi, ma al contrario « quella delle Idee che diventano Azioni. »

Walter Rà, membro della Consulta Giovanile del Comune di Corleone .

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