martedì 13 ottobre 2009

PRESENTAZIONE DEL LIBRO IL GOTHA DI COSA NOSTRA

LA CONSULTA GIOVANILE DI CORLEONE ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Il Gotha di Cosa Nostra” del Magistrato Piergiorgio Morosini.

La Consulta ha voluto partecipare alla presentazione del libro “Il Gotha di Cosa Nostra” del Magistrato Piergiorgio Morosini. In questo libro sono contenute tante storie nello spartito di un'unica storia, quella dell'intramontabile Cosa nostra. È scritta nell'operazione Gotha, che decapita la direziona strategica della mafia. Una cimice nel quartier generale dei "corleonesi" svela tutto. Voci e sussurri trasmettono vecchi riti e nuovi progetti degli "uomini d'onore". Ambiguità e prepotenze, obiettivi politici e sogni di dominio si proiettano con terribile genuinità. Cosa nostra è al bivio. Il "fantasma" Binnu sta per abdicare. La lotta per la successione è già aperta. A contendersela sono anziani leader e "giovani leoni”.
Significativi sono stati gli interventi effettuati nel corso della presentazione, tra i quali quello di Lucio Guarino, responsabile del Consorzio Sviluppo e Legalità che ha sottolineato l’importanza dei beni confiscati alla mafia e il consentire ad alcuni comuni di creare occupazioni per giovani disoccupati. Guarino ha parlato a fondo del consistente apporto normativo donato dalla Legge 7 Marzo 1996 n. 109 che contiene le disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati e che trova base nella emblematica Legge Rognoni-La Torre. “Grazie a tale legge –dice Guarino- è stato possibile creare occupazione e nel nostro territorio, ad oggi, lavorano circa cento ragazzi sui beni confiscati in un totale di settecento ettari di terreno agricolo. Un impegno importante è anche dato dalle associazioni che si occupano di ciò quali “Elios”, “Placido Rizzotto”, “Pio La Torre” e “Lavoro e non solo””. Ha preso la parola anche Maurizo Pascucci dell’Arci Toscana raccontando esperienze di infiltrazioni mafiose anche nelle altre parti d’Italia oltre alla Sicilia; ha descritto l’impegno delle associazioni che hanno investito sui giovani ritenendoli soggetti forti del sistema sociale. Anche il Sindaco di Corleone Nino Iannazo ha speso qualche parola sostenendo che questo libro non poteva non essere discusso proprio a Corleone. “Il tema della lotta alla criminalità organizzata può essere svolto solo mettendo da parte le casacche di colore politico di ognuno –dice il sindaco-. Questa è una città strana , città di mafiosi e santi, mafiosi e persone oneste, mafiosi e persone che si ribellano alla mafia. Corleone ha ospitato involontariamente la cupola di cosa nostra e non può e non deve essere ricordata così! Corleone è la mia città e di San Bernardo, di Placido Rizzotto, dei ragazzi della Consulta Giovanile che nel 2009 sono andati a lavorare sui campi confiscati alla mafia. La Corleone di Provenzano non esiste più, la mafia c’è, nascosta, ma oggi tutto è differente e lo testimonia il fatto di poterne liberamente discutere”. Alle parole del sindaco noi ragazzi della consulta abbiamo cercato l’uno lo sguardo dell’altro, quasi a testimoniare l’orgoglio di ciò che avevamo fatto, degli ideali che ci spingono a impegnarci per Corleone. La nostra ricerca di sguardi è stata interrotta ad un certo punto da un applauso per l’entrata nella sala del Magistrato Antonio Ingroia, grande esempio della lotta alla criminalità organizzata. Ingroia alla domanda postagli riguardante il bilancio e l’incidenza delle mafie sostiene di non poter rispondere in modo secco, anche se parla di un “ottimismo istituzionale”. “I siciliani sono cambiati –dice- ma non tutto è cambiato in meglio, soprattutto a livello nazionale. L’ottimismo deve essere correlato ad un pessimismo di fondo che deve essere sconfitto, coscienti della presenza di “anticorpi” a livello sociale”. E noi ragazzi della Consulta vogliamo essere gli anticorpi da utilizzare per sconfiggere le “malattie” sociali che invadono il nostro territorio. Infine la parola è stata data all’ospite d’onore della serata, il Magistrato Piergiorgio Morosini, autore del libro. “Vengo dalla Romagna –dice- e la Sicilia è una tappa del mio percorso umano molto positiva. La lotta alla criminalità organizzata può avvenite solo con l’operato di una coralità. Non si può semplificare descrivendo Corleone solo come la città di Provenzano. La mafia non si trova solo in storie di singoli criminali o di bande criminali, ma da numerosi documenti è possibile attestare la presenza di una debolezza a livello istituzionale. I dati di ottimismo ci sono, ma leggendo certi documenti e sentendo certe intercettazioni si evince la presenza di grossi problemi. Insieme alla magistratura tutti dobbiamo collaborare per rispondere al bisogno di sicurezza esistenziale richiesto dalla società”. La Consulta tiene a sottolineare che i proventi del ricavato per la vendita del libro saranno donati per le ricerche scientifiche riguardanti la lotta alla Leucemia!
Vorrei concludere sostenendo ancora una volta l’importanza di essere uniti nell’obiettivo comune di prestare attenzione a ogni nostra piccola azione, poiché ogni più piccola azione eseguita onestamente e connessa a quelle di ognuno aiuteranno al cambiamento. Come diceva Giovanni Falcone “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”.
Corleone, Cidma 9 Ottobre 2009
Marilisa Badami

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